Con la pandemia, nel 2020 si è avuta un evoluzione nell’ambito digitale. Si è avuto il bisogno di accelerare in ambito tecnologico proprio per le nuove modalità lavorative.m, ovvero lo smartworking. Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza prevede per il digitale uno stanziamento di 48,7 miliardi di euro dei 196 resi disponibili dall’Ue tra prestiti e contributi a fondo perduto.
La trasformazione nei prossimi 3 anni
Nei prossimi tre anni ci sarà una trasformazione digitale che vedrà i manager aziendali investire in nuovi profili chiave. Questi profili saranno digital business designer e architect, data scientist, enterprise architect, chief digital officer e cloud architect.
In base nuovi principi di flessibilità e resilienza, le aziende adotteranno una mentalità Cloud-First, dunque il Cloud farà da padrone. Il Cloud sarà la seconda infrastruttura più importante nel 2021, dopo quella di rete e più dell’amministrazione server.
Inoltre salirà anche la percentuale globale di visite mediche fatte online dall’1% del 2019 al 5% nel 2021. Saranno svolti un totale di 400 milioni di teleconsulti e un valore di 25 miliardi di dollari, in tutto il mondo. Già sono molto diffusi chatbot e assistenti virtuali, app per gli stili di vita e l’aderenza terapeutica, nonché sistemi di monitoraggio per pazienti cronici, tuttavia altro strumento comune sono diventate le videochiamate.
Il reskilling nell’aggiornamento delle competenze
Altro pilastro sarà il reskilling nell’aggiornamento delle competenze, per evitare incongruenze tra mercato che punta alla trasformazione digitale e il mondo del lavoro e degli imprenditori.
Inoltre in Italia ora è tempo di investire negli Eccomerce, tuttavia bisogna facilitare l’esperienza online. Si andranno a migliorare la user Experience, big data analytics per creare valore dai dati di vendita e omnicanalità per ampliare i canali di contatto con il cliente. Le figure più richieste saranno dunque User experience designer, data scientist ed ecommerce manager.
Si andrà ad aumentare l’esperienza dell’utente anche nell’ambito dei servizi pubblici digitali. Stando a quanto dichiarato da Ferri “Le competenze di user experience sono tra le hard skill indispensabili per la digital transformation della Pubblica amministrazione, per disegnare servizi centrati sul bisogno dell’utente e che non rispecchino solo la correttezza della procedura burocratica”.